Kossiga docet... Scuola, scontri in piazza Navona

mercoledì 24 ottobre 2007

Una riflessione del compagno Silvio Izzo sul 20 ottobre e su ciò che dovrà venire

Tutta la mattinata di sabato l’ho vissuta con un’estrema ansia… sin dalla sera prima il nervosismo mi ha assalito e chi era vicino a me se n’è accorto da subito. Il tremendo pensiero che a Roma fossimo solo qualche migliaio mi tarlava la testa. Pensare che quella mattina a scendere in piazza fossimo solo i soliti iscritti di partito, quindi qualche migliaio, era una cosa tremenda. Il messaggio sarebbe stato inequivocabile: non avete capito, noi ci arrendiamo, voi fate quello che volete, non sapete quali sono i nostri problemi…
Quando poi, visto il pullman da Sessa che mano a mano si andava riempiendo, anche di persone che avevano deciso in ultimo di essere li, ho iniziato a respirare piano… quello, per noi, era già un grosso segnale, una risposta importante a chi pensa che i problemi si sono risolti con il loro accordo sul welfare, con le primarie dei Democratici o con il pacchetto sulla sicurezza che doveva venire…
Giunti a Roma, poi, la verità ci ha colpiti in fronte, la piazza ha risposto, un enorme, concreto, politico e civile corteo ha invaso la capitale per sottolineare due fondamentali richieste.
Una che è figlia diretta dello stato attuale delle cose, un Paese che sempre meno riesce a dare concrete risposte alla necessità di maggiori diritti civili, l’urgente necessità di eguaglianza sociale, dovuta ad un sempre più netto ed ampio squilibrio tra le classi sociali. Le richieste elencate nell’appello lanciato dai promotori della manifestazione erano e sono tutte riconducibili a queste iniquità, e tutti quelli che hanno risposto le hanno sottolineate al Governo Prodi a cui si era assunto l’incarico di rispondere in maniera concreta.
L’altra è la forte richiesta che ad essere portavoce ed a rappresentare questa richiesta, sia un’unica formazione di sinistra. Una formazione che non si fossilizzi, per la sua costituzione, sulle sicuramente superabili diversità.
Se non tutti, la stragrande maggioranza ha invocato l’unità, la costruzione di questo unico soggetto che inglobi questo comune sentire. Il percorso ci è stato indicato (ce lo hanno chiesto persino i dipendenti degli autogrill nelle soste “d’obbligo”, sia all’andata che al ritorno…), ed è con estremo piacere che constatiamo che anche Mussi abbia capito che quella manifestazione è il punto di partenza di un grande progetto che abbia la caratteristica di nascere dal basso per mirare in alto…
Non abbiamo più tempo, divisi non facciamo altro che far subire a chi ha bisogno di riscatto sociale, il tetro fuco di fila che parte dai poteri forti e che, a malincuore ma dobbiamo ammetterlo, viene anche dal neo Partito Democratico…
Silvio

1 commento:

Anonimo ha detto...

andate a casa.......il tempo è scaduto