Carissime/i tutte/i,
come già anticipato, abbiamo il pullman per la manifestazione a Roma di sabato 20 ottobre. L’appuntamento è a piazza Mercato alle ore 10.00 (se ci sono variazioni le comunicherò tempestivamente).
Ovviamente la speranza è quella di riempirlo, quindi arrivare a 50 partecipanti, l’evento è importantissimo, pensiamo vitale, per la sinistra tutta.
È chiaro che d’ora in poi quando diremo sinistra non dovremo più aggiungere nessun aggettivo, nessuna ulteriore definizione… la sinistra in Parlamento è unicamente quella che sarà in piazza sabato 20 e non, come affermano strumentalmente in tanti, per dare una spallata a Prodi, a questo ci pensano già i moderati rutellian-diniani et simila, ma quella che sollecita un cambiamento di rotta al governo, quel cambiamento che era alla base dell’alternativa a Berlusconi. Da sempre abbiamo sottolineato che il nostro Paese non aveva solo bisogno di mandare a casa il governo del cavaliere, ma doveva finalmente dare risposte concrete a tutti quelli che sono oramai schiacciati da un “sopravvivere” che è sempre più drammatico, sia per il precariato (Bonanni ci spieghi perché gli piace così tanto…), sia quelli che avvertono, a ragione, la società italica come la più arretrata, per quanto concerne i diritti civili, delle democrazie contemporanee (dall’appello nazionale per la manifestazione: “…opporsi al dilagare del conformismo prepotente ispirato dalla Confindustria, dall’oscurantismo vaticano e dagli altri poteri conservatori, costringere il governo a cambiare rotta, ad essere più fedele al programma, a rispettare i valori e i principi essenziali della sinistra e del pensiero democratico, a introdurre correzioni significative nella sua azione, che servano a difendere i più deboli, a dare diritti ai senza diritto, a distribuire verso il basso e non verso l’alto le ricchezze. Cioè combattere il sistema della precarietà e chi vorrebbe che questo sistema diventasse l’unico nostro futuro. Insomma, abbiamo chiesto al popolo della sinistra uno scatto di orgoglio, in modo che sia possibile ricostruire una speranza…”).
Riuscire ad essere in tanti che da Sessa raggiungono Roma, vorrà dire che anche noi qui abbiamo capito che c’è necessità di essere uniti, di essere coesi per contare e non farci emarginare, non far ridurre i lavoratori, i pensionati, gli studenti, i comuni cittadini a numeri utili solo quando si entra nei seggi elettorali.
In precedenza abbiamo commesso molti errori, ci siamo divisi, come alle ultime amministrative, consentendo di annientare le voci critiche e costruttive. Non siamo riusciti a dare un serio esempio a chi non si riconosceva più negli schieramenti egemoni e più forti (o arroganti, che dir si voglia…).
Ora dobbiamo cambiare rotta e dobbiamo essere noi dal basso ad indicare la strada dell’unità ai nostri dirigenti.
Il pullman da Sessa non sarà solo il mezzo per raggiungere un importante appuntamento, ma dovrà simbolicamente essere il mezzo di partenza di una nuova realtà politica dalle solide basi e che dovrà costruire ex-novo il nostro futuro anche nel nostro martoriato e sonnolento territorio.
Mi farebbe piacere da tutti voi non solo la partecipazione alla manifestazione ma anche alla costruzione di questa nuova realtà, non abbiamo fiducia in altro…
Aspettiamo le vostre adesioni ed anche vostri commenti
Kossiga docet... Scuola, scontri in piazza Navona
lunedì 15 ottobre 2007
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