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venerdì 23 novembre 2007

(eco)BALLE? NO GRAZIE !!!

Sono anni ormai che in Campania sentiamo parlare di emergenza rifiuti e purtroppo le cose non sono migliorate di molto, anzi si è sempre alla ricerca di nuovi siti di stoccaggio per le “ecoballe”.

Nella Provincia di Caserta ospitiamo più del 50% delle ecoballe della Regione Campania e considerando il sito di Taverna del Re, che pur ricadendo nel territorio dI Giugliano per vicinanza lo si può considerare ubicato nel casertano, la percentuale aumenta e non di poco.

Ora il Prefetto Pansa ha stabilito che ogni provincia deve mettere a disposizione un altro sito destinato allo stoccaggio di altre ecoballe, per tale motivo il commissariato speciale per l’emergenza dei rifiuti in Campania ha individuato ben 19 potenziali siti.

Negli ultimi tempi, però, abbiamo visto prospettarsi degli scenari a dir poco anomali. Dopo che la Provincia di Caserta non si è resa disponibile a subire gratuitamente l’ennesima aggressione ambientale, indicando uno dei 19 siti in questione, a sorpresa il Prefetto Pansa ha indicato una cava, dalle dimensioni estremamente piccole(circa 3000mq), che ricade nel territorio del comune di Carinola.

L’inverosimile è che Carinola non figura nei 19 potenziali siti individuati dal commissario straordinario, quindi ci si domanda quale sia stato il criterio di valutazione adottato dal Prefetto che lo ha portato a questa decisione.

Questo potrebbe rivelarsi un precedente estremamente pericoloso, oggi tocca ai cittadini di Carinola difendersi da questa ingiustizia, ma domani potrebbe riguardare uno ad uno gli altri comuni della provincia di Caserta, indipendentemente dal fatto che siano inseriti o meno nell’elenco dei siti sopracitato.

Detto questo i compagni dei circoli del Partito della Rifondazione Comunista di Sessa Aurunca, Carinola, Monte Santacroce, Pignataro Maggiore e Calvi Risorta intendono manifestare la loro solidarietà e tutte le loro preoccupazioni per quanto sta accadendo negli ultimi giorni agli abitanti di Carinola ribadendo il NO secco a qualsiasi ipotesi nella nostra Provincia visto e considerato che la Provincia di Caserta ospita già più del 50% delle ecoballe di tutta la regione Campania e quindi non siamo più disposti ad essere trattati e quindi etichettati come la “PATTUMIERA CAMPANA”.

Innanzi tutto parliamo di ex cave ( autorizzate con legge regionale 36 ) e chiuse dopo la verifica richiesta al Genio Civile da parte della Regione Campania con la legge Regionale 17. Su queste zone smembrate dalle cave, per ordine stesso della Regione Campania, deve essere effettuata una " ricomposizione ambientale " che preveda terrazzamenti con terreno vegetale sul quale ovviamente vanno piantati degli alberi.

Inoltre le ex cave in questione pur essendo di formazione calcarea sono di fatto non percorribili dai camion utilizzati per SPOSTARE i rifiuti, ( questa la dice lunga anche sui criteri adottati per l'individuazione di tali siti... ) infatti, ad esempio, una è situata in località Campozillone alla quale si " accede " soltanto attraverso una stradina in salita ( di montagna! ) per lo più non asfaltata, in quanto parliamo di una ex cava situata alle pendici del Monte Cesima.

Per quanto riguarda la ex cava sita in via Fecicce ci sembra improbabile che un camion possa raggiungerla passando per una stradina ( dissestata ) inferiore ai quattro metri ed inoltre molte delle cave in questione sono già considerate e quindi classificate come cave rinaturalizzate .

Naturalmente dicendo ciò non vogliamo far finta che la questione non ci riguardi, ma chiediamo che le decisioni vengano prese di comune accordo con le varie realtà territoriali, ma soprattutto che si cominci a pensare di attuare un piano rifiuti che sia efficiente ed efficace, che non metta a rischio la salute dei cittadini, che rispetti al massimo l’ambiente, ma soprattutto che non penalizzi una provincia rispetto all’altra,una comunità rispetto all’altra, un cittadino rispetto all’altro, poiché di fronte a tale emergenza abbiamo tutti gli stessi doveri e gli stessi diritti.

Siamo convinti che provincializzare la raccolta dei rifiuti, unita allo sforzo che ogni Comune dovrà affrontare, è l'unica via percorribile affinché si metta fine a questa vicenda che da troppi anni ci fa registrare un incremento significativo di tumori, un aumento di casi di avvelenamento delle falde acquifere, per non parlare dei danni provocati agli allevamenti di animali e al settore agricolo.

E’ arrivato quindi il momento che ognuno di noi riprenda in mano le sorti del proprio territorio cercando la più ampia partecipazione e collaborazione collettiva per individuare una strategia comune che metta fine all’emergenza rifiuti una volta e per sempre.


Quindi diciamo: (eco) BALLE? NO GRAZIE !!!

Per il circolo di Sessa Aurunca DI MARCO GIANCARLO
Per il circolo di Carinola ROTUNNO ROBERTO
Per il circolo di Monte Santacroce MARIOTTI DARIO
Per il circolo di Pignataro Maggiore DAVIDE DE STAVOLA
Per il circolo di Calvi Risorta TESIA FUOCO

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' passato più di un mese e Carinola è ancora nelle mire del Prefetto Pansa , l'unica località rimasta ancora attaccabile è Carabottoli, un terrreno di proprietà del Comune a confine con Francolise e Cancell Arnone, è unAa vastissima area di oltre 400.000 matri q di terreno per un potenziale insediamento che se messo in atto decreterebbe la una catastrofe naturale di dimensioni indescrivibili. E' un terreno paludoso con l'acqua a fior di terre per cui facilmente contaminabile dal percolato micidiale che questa specie di eco balle emettono continuamente.
Domani ci sarà una pesante mobilitazione in collaborazione con Pignataro siete tutti invitati a partecipare . Con affetto Roberto